Informativa sulla sostenibilità

Sintesi
Il Fondo Atlas PMI destinazione futuro è un fondo che promuove caratteristiche ambientali e sociali, ai sensi dell’articolo 8 del Regolamento UE 2019/2088 (SFDR).
Il Fondo esclude imprese operanti in settori controversi o dannosi da un punto di vista sociale o ambientale, in linea con la Policy di sostenibilità della SGR e con le esclusioni previste dalla Benchmarks Regulation dell’Unione Europea (Reg. UE 2016/1011 e successive revisioni e supplementi). 

Inoltre, il Fondo sottopone a scrutinio approfondito imprese operanti:

  • in settori ad alte emissioni di gas climalteranti (GHG) in linea con la classificazione proposta della Banca Europea per gli Investimenti (BEI);
  • in settori ad alto rischio riciclaggio, in linea con il Provvedimento 30/7/2019 della Banca d’Italia.

Il Fondo promuove la sensibilizzazione delle micro, piccole e medie imprese italiane rispetto all’incidenza dei fattori ESG nel proprio business e nella qualità dello sviluppo generata con la propria azione. Ciò avviene attraverso una profilazione ESG di ciascuna impresa finanziata, con l’utilizzo di un modello proprietario costruito su 35 indicatori, la consegna di un feedback ESG a ciascuna impresa, con individuazione delle proprie aree di miglioramento e il riconoscimento di una premialità – espressa in termini di basis points sul costo del prestito – assegnata alle imprese che, durante l’arco di tempo pari alla durata del finanziamento (massimo 7 anni) avranno migliorato complessivamente il proprio score ESG.

Nessun obiettivo di investimento sostenibile
Questo prodotto finanziario promuove caratteristiche ambientali o sociali, ma non ha come obiettivo un investimento sostenibile.

Caratteristiche ambientali o sociali del prodotto finanziario
Il Fondo promuove caratteristiche ambientali, sociali e di governance attraverso la diffusione della cultura dei fattori di sostenibilità presso le Piccole e Medie Imprese italiane, oggetto dell’investimento. Il Fondo adotta una triplice strategia:

  • di esclusione, relativamente ad attività controverse o dannose da un punto di vista sociale e/o ambientale;
  • di verifica rafforzata, per attività in settori esposti a rischio ambientale o di riciclaggio alto;
  • di profilazione ESG, per ciascun investimento che superi il filtro di esclusione.

Relativamente ai criteri di esclusione, in linea con la Policy di sostenibilità della SGR e con le disposizioni di esclusione previste dalla Benchmarks Regulation (Regolamento Delegato UE 2020/1818, art.12), il Fondo non investe in:

  1. imprese coinvolte in qualsiasi attività legata alla produzione o commercializzazione di armi controverse, armi da fuoco, armamenti, forniture di tipo militare o munizioni;
  2. imprese coinvolte nella coltivazione e produzione di tabacco;
  3. imprese coinvolte in giochi d’azzardo e scommesse (ivi inclusi casinò, casinò online, giochi d’azzardo su internet e imprese analoghe), ovvero produzione o commercializzazione di prodotti connessi al medesimo;
  4. imprese coinvolte nella produzione, distribuzione o commercializzazione di materiale pornografico, nonché imprese la cui attività principale consiste nella prestazione, promozione o intermediazione di servizi di sex work in qualunque forma;
  5. imprese che risultano in violazione dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC) o delle Linee guida dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per le imprese multinazionali;
  6. imprese che ricavano l’1% o più dei propri ricavi dall’esplorazione, estrazione, produzione, distribuzione o raffinazione di carbone duro e lignite;
  7. imprese che ricavano il 10% o più dei propri ricavi dall’esplorazione, estrazione, distribuzione o raffinazione di combustibili petroliferi;
  8. imprese che ricavano il 50% o più dei propri ricavi dall’esplorazione, estrazione, produzione o distribuzione di combustibili gassosi;
  9. imprese che ricavano il 50% o più dei propri ricavi dalla generazione di elettricità con un’intensità di gas serra superiore a 100 g CO₂ equivalente per kWh.
  10. ricerca e sviluppo di prodotti e soluzioni informatiche relative alla produzione e all’offerta delle attività da a) a d).

Relativamente alle attività di scrutinio approfondito, esse si effettuano allorché le imprese operanti siano coinvolte in settori ad alte emissioni di gas climalteranti, individuati dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) quali settori che contribuiscono per il 2% o più al totale delle emissioni di GHG dell’Unione Europea:

  1. aeroporti, escluse le attività di servizio non direttamente collegate al trasporto aereo;
  2. produzione animale primaria;
  3. aerospaziale;
  4. veicoli a motore e motocicli;
  5. produzione di cemento;
  6. industria chimica;
  7. estrazione del carbone;
  8. esplorazione, estrazione, lavorazione, trasporto e vendita di combustibili fossili;
  9. produzione di vetro;
  10. fornitura di calore;
  11. produzione di gas;
  12. distribuzione di petrolio e gas;
  13. produzione di metalli diversi dall’acciaio;
  14. produzione di energia da combustibili fossili;
  15. legno e carta;
  16. navigazione marittima;
  17. produzione di acciaio;

In caso una società sia coinvolta in attività afferenti a tali settori, il Fondo valuta in modo approfondito, anche attraverso engagement diretto con l’azienda, l’esposizione a rischi effettivi e le finalità del progetto finanziabile in ottica di transition finance, prediligendo progetti con un alto profilo di sostenibilità ambientale e/o sociale.

Per ciascuna impresa che risulterà ammissibile al filtro di esclusione, verrà dunque elaborato un profilo ESG, combinando dati pubblicamente accessibili e dati forniti dalla stessa impresa. Alla singola impresa sarà fornito un feedback ESG di riferimento per valutare i propri punti di forza e le aree di miglioramento, rispetto ai criteri di valutazione ambientali, sociali e di governance. 

Alla fine del periodo di ammortamento del finanziamento erogato, all’impresa che avrà migliorato il proprio profilo ESG sarà riconosciuto un premio in termini di sconto di basis points sul costo del prestito. Il modello di stima utilizzato calcola uno score di sintesi per la dimensione ambientale (E score), uno per la dimensione sociale (S score), uno per la dimensione di buon governo (G score) e uno complessivo, media dei primi tre (ESG score).

Strategia di investimento
L’obiettivo di gestione del Fondo è garantire dei vantaggiosi rendimenti agli investitori, favorendo l’accesso al capitale di debito per le piccole e medie imprese italiane, coinvolte in attività nell’economia reale, e al contempo sostenere la crescita e la diffusione nella cultura della sostenibilità presso i piccoli operatori economici. Il Fondo intende valorizzare il sistema della garanzia pubblico-privata per mitigare i rischi di credito assunti e per valorizzare i network territoriali a contatto con la piccola impresa (es. Confidi) o le più innovative soluzioni di finanza alternativa (piattaforme di crowdfunding e minibond). Attraverso il sistema della garanzia pubblica (Fondo centrale per le PMI) o anche della controgaranzia pubblica su quella privata, il Fondo fornirà l’opportunità – per gli investitori sottoposti a regole di vigilanza prudenziale – di ottenere un significativo capital relief. Fermi restando tali indirizzi di politica di investimento, le decisioni di allocazione degli asset, oltre ad essere fondate sull’analisi finanziaria, sono operate sulla base di analisi non finanziarie che prendono in considerazione in modo sistematico fattori di tipo ambientale, sociale e di governo societario (fattori ESG).
Le prassi di buona governance delle imprese beneficiarie degli investimenti, anche per quanto riguarda strutture di gestione solide, relazioni con il personale, remunerazione del personale e rispetto degli obblighi fiscali, vengono valutate sulla base di informazioni e report prodotti da data provider esterno, per ciascuna controparte.

Quota degli investimenti
Il Fondo non persegue investimenti allineati alla Tassonomia, dunque non persegue investimenti sostenibili, ma persegue le caratteristiche ambientali e sociali descritte. Non è pertanto stabilita una quota minima di investimenti sostenibili.

Monitoraggio delle caratteristiche ambientali o sociali
Durante la vita del finanziamento (massimo 7 anni, duration media ipotizzata per il portafoglio, 5 anni) gli indicatori relativi alle caratteristiche ambientali o sociali saranno aggiornati almeno ogni due anni e non prima di un anno (si considera poco significativo un aggiornamento più frequente su parametri che riflettono caratteristiche strutturali delle imprese). Attraverso un database interno periodicamente monitorato, si effettua controllo interno delle caratteristiche ambientali e sociali delle controparti.

All’impresa, come menzionato, verrà assegnato un feedback ESG, aggiornato periodicamente, che mira a:

  • mitigare eventuali esposizioni a rischi di sostenibilità nelle aree più critiche;
  • incentivare l’adozione di comportamenti virtuosi attraverso il meccanismo premiante illustrato;
  • aumentare consapevolezza rispetto ai temi della sostenibilità.

Metodologie relative alle caratteristiche ambientali o sociali
Il modello adottato utilizza 35 indicatori – ricavati da una combinazione di fonti pubbliche, fornitori di dati esterni (ESG data provider) e direttamente riportati dalla controparte – per profilare ciascuna PMI dal punto di vista ESG, con riferimento a dati puntuali dell’impresa. 

In ambito ambientale (E), vengono impiegati i seguenti indicatori, articolati su due macrocategorie:

  • Macrocategoria: gestione ambientale e risorse
  • presenza della ISO 14001;
  • presenza di aiuti di stato per miglioramento performance ambientale;
  • adozione di soluzioni digitali per riduzione risorse fisiche (carta), documentabile;
  • eliminazione di prodotti monouso (es. plastica usa e getta), documentabile;
  • percentuale di fornitori locali (a meno di 100 km dell’azienda);
  • presenza all’interno del sito web aziendale di parole chiave legate alla componente ambientale;
  • Macrocategoria: energia
  • presenza della ISO 50001;
  • presenza del contributo GSE dedicato all’ efficientamento energetico;
  • score di virtuosità energetica: intensità energetica rapportata alla percentuale di rinnovabili e pesata su benchmark settoriale.

In ambito sociale (S)

  • Macrocategoria: Health & Safety (H&S) e forza lavoro
  • presenza di un incentivo INAIL dedicato al miglioramento della sicurezza sul posto di lavoro;
  • presenza di ISO 45001;
  • presenza di aiuti di stato per training del personale aziendale;
  • presenza di politiche di flessibilità oraria e telelavoro, documentabile;
  • presenza di un sistema di welfare aziendale, documentabile;
  • politiche per servizi socioassistenziali per familiari a carico, documentabile;
  • attività di formazione oltre quella obbligatoria per legge, documentabile;
  • Macrocategoria: diversity, equity and inclusion (DEI)
  • presenza di aiuti di stato per assunzione di lavoratori svantaggiati;
  • gender pay gap: percentuale di divergenza tra salario medio di dipendenti di sesso maschile e salario medio di dipendenti di genere femminile, rapportata al dato medio provinciale;
  • presenza di Certificazione Parità di genere UNI/PdR 125:2022;
  • presenza all’interno del sito web aziendale di parole chiave legate alla componente sociale;
  • % di collaboratrici donne (rapportato a benchmark settoriale);
  • % di esponenti under 34 (rapportato a benchmark territoriale).

In ambito di governance (G)

  • Macrocategoria: innovazione e prodotto
  • presenza di un brevetto aziendale;
  • presenza di ISO 9001;
  • presenza di aiuti di stato per miglioramento della sicurezza digitale aziendale;
  • presenza all’interno del sito web aziendale di parole chiave legate alla componente governance;
  • presenza di criteri documentati (anche minimi) per la selezione o valutazione dei fornitori (es. prezzo, affidabilità, sostenibilità, qualità);
  • adesione a una rete d’impresa, distretto produttivo, consorzio, associazione, rete locale, o altra forma di collaborazione tra aziende – documentabile;
  • presenza di un sito web aziendale;
  • Macrocategoria: corporate social responsibility (CSR)
  • presenza del codice etico su sito web aziendale;
  • presenza di un collegio sindacale per imprese non obbligate dalla legge;
  • presenza di un bilancio certificato per imprese non obbligate dalla legge;
  • redazione e pubblicazione del report di sostenibilità / di impatto / DNF;
  • presenza di investimenti sistematici in progetti o iniziative per la comunità locale (es. sponsorizzazioni, eventi, donazioni), documentabile;
  • presenza sul sito web del Codice di Condotta dei Fornitori aziendali.

Le tre dimensioni E, S e G hanno pari ‘peso’ nel determinare lo score ESG sintetico finale; tuttavia, ciascun singolo indicatore ha un suo peso specifico. Inoltre, nella attribuzione dei punteggi per ciascuna macrocategoria viene applicato un fattore di notching basato sulla materialità settoriale di ciascuna macrocategoria.

Fonti e trattamento dei dati
La metodologia di profilazione ESG delle imprese finanziate è proprietaria e sviluppata da Atlas SGR. Essa si basa, per gran parte, su basi dati fornite da CRIF, e che, a loro volta, fanno riferimento a dati aggregati da Enti pubblici e Authorities. Ancora, essa utilizza dati direttamente forniti dalle controparti per mezzo di questionario. Una nota metodologica approfondita è disponibile sul sito web della SGR; ulteriori informazioni possono essere richieste ad Atlas SGR. 

I dati utilizzati per la profilazione ESG delle controparti sono riferiti in modo puntuale e diretto all’impresa, senza ricorso a stime o proxy. La qualità delle informazioni fornite da CRIF è garantita dal provider stesso, mentre quella dei dati raccolti tramite questionario viene verificata attraverso richieste documentali a campione rivolte alle controparti. Queste ultime sono inoltre informate che tutte le informazioni trasmesse devono poter essere supportate da adeguata documentazione.
I dati raccolti vengono storicizzati e gestiti attraverso un database interno.

Limitazioni delle metodologie e dei dati
L’unica potenziale limitazione della capacità del modello di profilare dal punto di vista ESG un’azienda micro o piccola è legata esclusivamente alla qualità dei dati direttamente forniti dalle controparti: seppur corredati da adeguata documentazione a supporto e sottoposti a controllo da parte del Fondo, è possibile che emergano criticità legate a qualità e specificità dei dati forniti. Tuttavia, l’approccio descritto, con disclosure verso le imprese beneficiarie del feedback ESG, consentirà comunque di evidenziare eventuali correzioni da apportare.

Dovuta diligenza

Come descritto, il Fondo si avvale dei dati forniti da CRIF nonché delle informazioni ricevute dall’impresa finanziata o da altri canali. Eventuali deroghe ai criteri di esclusione o a punteggi ESG critici saranno oggetto di specifica valutazione da parte del Comitato investimenti del Fondo.
Le Funzioni di controllo (Risk management e Compliance) monitorano la corretta applicazione del Regolamento e del processo di investimento, nel continuo.

Politiche di impegno

Atlas Sgr collabora attivamente con le imprese controparti, fornendo loro un feedback ESG documentale basato sulla profilazione effettuata. Il riscontro include raccomandazioni mirate al miglioramento del profilo di sostenibilità, con particolare attenzione alle macrocategorie più materiali e caratterizzate da margini di miglioramento.Indice di riferimento
L’indice di sintesi che sarà associato ad ogni investimento, dunque ad ogni impresa finanziata, sarà – come già descritto – la sintesi delle tre dimensioni ambientale (E), sociale (S), di governance (G) dell’impresa, articolate, a loro volta, secondo le sei macrocategorie illustrate.
Tale indice differisce da qualunque indice generale di mercato perché il Fondo si rivolge a piccole e medie imprese, con importo massimo investito pari a 500mila euro, e ticket medio attorno ai 150mila euro. Ne deriva che non troverebbero applicazione a un portafoglio così generato indici generali di mercato, mentre si ritiene opportuno lavorare con indici di sintesi del profilo ESG della singola impresa e la costruzione di benchmark di settore, territorio o portafoglio.